Da giorni gli autotrasportatori pugliesi protestano contro i rincari che stanno mettendo in ginocchio il trasporto su gomma.
Si parla di un aumento dell’80% dei costi di gestione nell’ultimo anno e mezzo (sommando carburante, manutenzione dei mezzi, pedaggi autostradali) e di una percentuale pari al 60% del fatturato spesa ormai nel solo acquisto di gasolio.
Nella provincia di Taranto il rischio concreto è quello di perdere per sempre molte imprese.
È importante che si intervenga al più presto instaurando un serio confronto tra associazioni di categoria e istituzioni, regionali e nazionali, in modo da individuare soluzioni efficaci e percorribili che possano risollevare il comparto.
Le ricette messe in campo dal governo per fronteggiare il caro energia vanno nella giusta direzione ma, di fronte a difficoltà simili, non sono sufficienti.
Quello del trasporto su gomma, inoltre, è un settore cui prestare particolare attenzione soprattutto in territori come il nostro, spesso non dotati di infrastrutture su ferro efficienti: è grazie a queste imprese che le famiglie trovano ogni giorno nei supermercati i beni di prima necessità.
Non possiamo né dobbiamo voltarci dall’altra parte: fermare l’autotrasporto significa fermare il Paese.
Autotrasportatori in ginocchio